Cani di Via del Campo Rescue


Il canile ed il recupero comportamentale…e tutto questo è possibile!!!

E’ partendo dai miei cani, tutti trovatelli e tutti (da altri) rifiutati, che ho deciso di cominciare a studiare e prepararmi per diventare educatore. Come tutti, inizialmente, pensavo che gli educatori fossero una categoria di persone vestite con bellissimi abiti tecnici, che indossavano casacche sponsorizzate e manicotti cui, inspiegabilmente, i cani dovevano attaccarsi mordendo. Mi immaginavo che fossero persone che, con la sola imposizione delle mani, sapevano calmare gli stati aggressivi dei cani o che sapevano ricevere coccole e grandi abbracci, anche dai cani più spaventati. Per me, erano quelli che, tenendo un guinzaglio appoggiato ad un dito, riuscivano a far camminare accanto a loro un cane fiero e sereno (o che almeno sembrava tale). Beh, se questa figura di addestratore esiste davvero, non c’è niente di più lontano da ciò che io sono oggi…e devo dire che la mia nonchalance nell’ammetterlo (che sconfina quasi nell’orgoglio) è a dir poco inquietante e senza dubbio, anti-commerciale.

La mia straordinaria ed appagante avventura al Rifugio del Cane (E.N.P.A.) di Pistoia è iniziata nel 2008, quando, per mia fortuna (e spero per fortuna dei cani) il direttivo della sezione si è interessato al mio lavoro ed ha deciso di intraprendere questo pionieristico percorso insieme.

Credo di essere, oltre che una persona molto fortunata, che vive con i cani e che ha avuto l’opportunità di fare della sua passione un lavoro, uno degli esempi di ciò che sono i buoni Rifugi in Italia: posti che trasudano di impegno quotidiano, dove, seppur con possibilità economiche limitate, non si pensa soltanto alla tutela fisica e alla protezione dell’incolumità degli animali, ma dove si ha anche rispetto e considerazione per il benessere emotivo e si va oltre (nel caso dei cani) agli episodi che conducono verso etichette di aggressività ed ingestibilità, per guardare all’individuo, salvargli la vita, capire come aiutarlo e come riportarlo ad un esistenza libera ed appagante, in famiglia.

Ancora oggi, molte persone credono che i canili siano tutti posti lugubri e tristi, dove, ovunque guardi, vedi cani tristissimi ed inconsolabili, ormai rassegnati ad una vita di gabbia. Tanta, troppa gente, pensa che i cani, da quelle gabbie, non escano mai. Alcuni sono ancora convinti che un cane, in canile, in un certo senso ci si trovi per colpa, perché è troppo aggressivo o non abbastanza calmo, perché afflitto da chissà quali psicosi, che gli impediscono una vita sociale normale all’interno del mondo umano.

Chi frequenta i canili sa per certo che le cose stanno diversamente, che in qualsiasi gabbia puoi trovare cani straordinari, docili e dolci, educati e capacissimi di andare al guinzaglio, buoni con i bambini, eccezionali con gli altri animali. I canili sono stracolmi di diamanti che non hanno il benché minimo bisogno di essere levigati; i canili sono pieni di creature che possono rendere migliore ogni singola persona, insegnandole, attraverso l’esempio canino, il rispetto, il coraggio e la falsità dei luoghi comuni.

Credo che molti addetti ai lavori, pensino che in canile sia impossibile portare avanti un lavoro di recupero comportamentale. C’è troppo stress, c’è il rumore, ci sono le gabbie, ci sono momenti di contatto con l’essere umano ridotti e forzati. E’ vero: in canile lo stress non si può annullare e, come accade anche agli esseri umani, per un cane, lavorare sotto stress e conquistare un barlume di benessere è difficile…Però c’è tanto altro di vero…come il fatto che non tutti i cani che arrivano in canile, prima avevano una vita più rosea.

Nel Rifugio in cui lavoro, ci sono cani volutamente abbandonati, cani con un passato di violenze e reclusione, cani ritenuti ingestibili semplicemente perché l’essere umano stesso (vertice d’intelligenza e moralità – ???) non ha posto le condizioni adatte a capire come dovessero esser gestiti. Alcuni cani, arrivano in canile con un bagaglio di sofferenza così pesante sulle spalle, che per loro la vita in canile risulta non essere poi così male. Moltissimi cani, forti come nessun essere umano potrà mai essere, sanno sopportare livelli di stress altissimi, sanno perdonare i nostri errori, sanno non perdere la fiducia nella vita, anche quando tutta la loro esistenza gli ha sempre indicato la direzione contraria. Con tutti i cani è possibile lavorare in canile, nella rieducazione.  E (dato forse incredibile per qualcuno) alcuni canili italiani si interessano e promuovono il benessere emotivo e la riabilitazione comportamentale!!!

Il Rifugio del Cane di Pistoia è uno di questi canili!

Qualche tempo fa, una collega ben più celebre, ha scritto un articolo internet in cui denunciava la presenza, nei canili, di persone spesso totalmente ignoranti rispetto al comportamento del cane e a volte decisamente sorde e cieche di fronte alle necessità emotive degli animali. Credo che molti interpretino i canili solo come una sorta di luoghi di appoggio – permanente o meno – per animali soli, dove i cani sono curati, accuditi ed alimentati, ma dove non si ha il modo, il tempo e le competenze per andare oltre alle loro necessità fisiche. Beh…la mia esperienza è diversa: conosco canili (in uno ci lavoro), rifugi ed associazioni in cui il benessere emotivo degli animali, occupa uno dei primissimi posti, nella scala di valori dell’animalismo. Conosco moltissima gente che investe fondi ed energie per rendere dignitosa ed il più possibile serena la vita dei cani di canile. Conosco volontari ed operatori sensibili e competenti, che non sono infallibili, ma fanno del loro meglio, che possono commettere errori, ma cercano, costantemente di rimediarvi.

Questa mia nota è per gettare una luce diversa sul mondo dei canili e della rieducazione comportamentale al loro interno. E’ per mettere sotto gli occhi di tutti il sommerso di un mondo ancora scarsamente esplorato, che il più delle volte è fatto di persone che restano nell’ombra, perché tutto ciò che loro interessa è fare del bene agli animali che hanno bisogno. Credetemi: in canile, nelle associazioni, tra i volontari e gli operatori, non ci sono soltanto persone che considerano il benessere emotivo un lusso, o che non riescono a vedere al di là dell’incolumità fisica di un cane!

Lavoro in E.N.P.A., ma ho attualmente ed ho avuto in passato l’opportunità di collaborare con diverse associazioni animaliste, più o meno famose. Ho amici, tra i volontari e gli operatori che hanno frequentato o frequentano bellissimi corsi per istruttori cinofili e che poi mettono le conoscenze acquisite a disposizione dei cani che seguono, senza percepire un soldo per il loro impegno, senza fermarsi un attimo, spesso perdendo di vista i propri interessi e la propria vita privata.

Quello che scrivo è soprattutto per loro!

Per me, essere educatore è soprattutto Amore, ma è anche un lavoro. Per loro, per tanta, tanta gente è “solo” impegno e dedizione. E’ “solo” il desiderio di vedere esplodere la gioia negli occhi di un cane condannato al canile! Per loro sono gli sguardi di Pongo, Yachi, Rocky e Duncan, che fanno parte del progetto di Recupero Comportamentale del Rifugio del Cane di Pistoia e che sono seguiti, costantemente, da professionisti del settore e da persone che li amano. Questi cani hanno avuto un’opportunità perché c’è stato chi, al Rifugio, ha creduto in loro e nella possibilità di poter lavorare al loro benessere; hanno avuto un’opportunità perché c’è chi, in canile, contrariamente a quel che tanti possono pensare, cerca di tenersi al passo coi tempi della cinofilia, di sviluppare competenze, di promuovere nuove figure professionali in favore del benessere del cane.

I canili non sono assolutamente luoghi di ignoranza ed insensibilità verso l’emotività del cane. Sono luoghi in cui ci sono persone intenzionate a conoscere e capire (e che non hanno, come tanti istruttori cinofili, la presunzione di avere la verità in tasca), sono luoghi in cui si cerca di fare il meglio, luoghi in cui, probabilmente, ogni tanto si sbaglia, ma in cui il motore di tutto è sempre il voler dare ed ottenere il massimo per gli animali. Ed il massimo, negli ultimi anni, è sempre e più evidentemente il fatto che un cane sereno è un cane adottabile…ed un cane sereno ed adottabile, mai rimetterà piede in canile!

…perchè i cani non sono come tanti esseri umani: i cani apprezzano gli sforzi e sanno imparare dalle belle esperienze a non lasciar mai andare quel che di buono gli è capitato!!!

Marina